sabato 2 aprile 2016

Dai sintomi di menopausa... a quelli di gravidanza

Ho aspettato un po' per trovare il coraggio di scrivere questo post. Avrei forse dovuto aspettare ancora qualche mese, per scaramanzia, ma mi sembrerebbe di lasciare qualcosa in sospeso. Non che in questo blog ci sia molta interazione tra me e chi legge... ma qualcuno che legge c'è, lo so, e come ho condiviso le difficoltà di questo percorso, voglio condividerne anche le gioie.

Parto dalla fine, che poi è un nuovo inizio: sono incinta. Le parole che mai avrei osato immaginare di poter un giorno pronunciare, sono qui, scritte nero su bianco. La seconda ICSI è andata bene. Fatta senza crederci, solo come ultimo passo prima di un cambio definitivo, forse un tentativo omologo all'estero, per non lasciare nulla di intentato, e poi il passaggio all'eterologa, e invece uno dei due embrioni trasferiti ha deciso di farci una sorpresa enorme e di restare con noi. Ieri abbiamo visto il suo battito, bumbum, bumbum, sullo schermo dell'ecografo, e quindi sì, ora inizio a credere che sia reale.

La stimolazione è stata un'altalena continua. Ho iniziato senza crederci, un mese in ritardo, perché non mi tornava più il ciclo e avevo perfino le vampate. Ecco, ci siamo, arriva la menopausa. Invece poi il ciclo è arrivato, l'FSH non era dei peggiori, quindi via con la stimolazione. Questa volta con Elonva, che su di me ha avuto un buon effetto. Avevo sei follicoli (sei?!), poi due erano cisti (e te pareva?), non sapevamo se saremmo arrivati al pick perché uno solo cresceva bene, gli altri tre rimanevano piccoli. Il venerdì ultima eco, finalmente ci confermano il pick per il lunedì. Sono arrivata al pick con 4 follicoli di dimensioni completamente diverse, 3 erano maturi e sono stati fecondati e due embrioni hanno resistito e sono cresciuti. Al secondo giorno, transfer di due embrioni, uno di grado II e uno di grado III. Li guardavo, in foto, e pensavo che quello tutto bello e ordinato aveva sicuramente preso da mio marito,  l'altro, un po' più disordinato, da me! Al 12 pt avevo le beta a 310, dopo due giorni a 760, dopo altri due giorni a 1700. Un amico medico, che sa del nostro percorso, accenna alla possibilità di gemelli. Gemelli? Da 0 a 2? Sarebbe stato bellissimo, ma nell'ecografia si è vista una sola cameretta, e va benissimo così! Nel frattempo sono iniziate le nausee... non mi lamento, le adoro! :) Ma sono davvero pesanti... fortuna che ho una dottoressa esperta in agopuntura davvero speciale che mi segue, e lavorando con lei su questo aspetto, inizio a stare meglio.

Siamo solo all'inizio, la strada è ancora lunga e non nascondo di avere molta paura. Dopo un percorso del genere, dopo aver sentito ripetere da più medici "mettetevela via, non ce la farete mai", essere finalmente incinta è un sogno incredibile, e vivo nella paura che finisca prima del tempo. Sto lavorando su me stessa, anche grazie a mio marito, che è davvero speciale e mi supporta/sopporta, per cercare di vivere al meglio queste tappe, per essere felice, non solo spaventata, e per concedermi anche di iniziare a immaginare come sarà, avere la pancia, vederla crescere, progettare la cameretta, immaginare il suo viso, le sue manine.

Unica, piccola, nota dolente, il comportamento delle amiche conosciute in questo percorso di PMA. Dopo aver condiviso con loro davvero molto, è bastato l'annuncio delle beta positive per vederle sparire, e nemmeno troppo lentamente. Il giorno prima era tutto un "ti penso, fammi sapere!", il giorno dopo, silenzio. So che è difficile gioire delle gravidanze altrui quando si è infertili, ma ho sempre visto le gravidanze delle compagne di PMA (anche io ne ho vissute, e non sono sparita...) come una vittoria di tutta la categoria, come simbolo di speranza della riuscita. Le ho vissute molto diversamente rispetto alle gravidanze annunciate da amiche e conoscenti "superfertili". Poi mica si può continuare a chiedere come va, come procede... però un messaggino, una telefonata ogni tanto mi avrebbe fatto piacere. La cosa peggiore è che un paio sono tornate a farsi vive, a settimane di distanza, senza un "come stai?", solo per chiedere informazioni su quali integratori avessi preso, o per raccontarmi dell'ennesima crisi col marito. Forse è inevitabile, ma è stato comunque un dispiacere...

mercoledì 13 gennaio 2016

Non scrivo da tantissimo, e non sono nemmeno sicura di riuscire ad arrivare alla fine di questo post. Scrivo di getto, stile flusso di coscienza, perché ormai non ho più nemmeno la forza di mettere in ordine i miei pensieri. Sono stati mesi duri, durissimi. E sono mesi duri quelli che si prospettano da qui in avanti. Non c'è tregua, per chi ha il fiato della menopausa precoce sul collo. Forse la tregua arriverà quando il ciclo sparirà del tutto, ma no, non credo che ci sarà nemmeno allora. Capite quindi perché sono esausta? Capite perché non ho più trovato nemmeno la forza di condividere i miei pensieri?

Ero partita con entusiasmo, tra alti e bassi. Un entusiasmo che ho cercato di mantenere alto anche davanti al primo, enorme, fallimento. Ho letto tantissimo, in tutte le lingue che conosco (in tutto 4, fate voi!), ovunque potessi trovare informazioni. Ho letto con l'ansia di chi sa che la risposta da qualche parte c'è, con la paura di non trovarla. Da un mese e mezzo ho smesso pure di leggere... non serve a nulla, risposte non ce ne sono, la malattia - perché tale è, a mio avviso, la menopausa, se ti colpisce a 30 anni - va avanti, nonostante le cure, anche le più alternative. E ogni caso è a sé: una cosa va bene per uno, un'altra per un altro, e per qualcuno non va bene nulla. Penso sia il mio caso, quest'ultimo.

In questi mesi mi sono dedicata anima, corpo e portafoglio, a questa terapia, la Arvigo Therapy, detta anche massaggio Maya. E ho avuto da subito dei risultati: dolori alla pancia spariti, problemi di digestione idem, pace con me stessa, utero finalmente al suo posto, sensazione di essere centrata. E due ecografie, a ottobre e novembre, che mostravano ben 5 follicoli (ehi, tu, donna che soffre di PCOS, non ridere dei miei 5 follicoli dall'alto dei tuoi minimo 20 ovociti prelevati ogni volta... e scusate l'acidità, ma ho pure visto questo, nelle sale d'attesa della mia clinica milanese) e un endometrio buono. Risollevata, decido che a gennaio si ricomincia: il 2015 è stato funesto per me e per molti dei miei amici e familiari, il 2016 andrà meglio. Per forza. E invece no, il per forza non esiste. Ciclo di fine novembre, preceduto da minima perdita di sangue il 20esimo giorno, circa 5/6 giorni dopo l'ovulazione e i rapporti. Sarà una perdita da impianto? La mente inizia a volare, il cuore sta a quota di crociera aerea... i sintomi li sento tutti, sono reali. Credevate che i fantasintomi non esistessero? Io pure. E invece: test negativo. Cado nel baratro e stavolta no, non mi rialzo. Il mese successivo, spotting dal 19esimo, ciclo al 25esimo. Calo di progesterone, lo so, mi è già successo. In una donna "normale" non significa nulla, in una donna a un passo dalla menopausa può dire molto. Me lo sento, e infatti, a gennaio niente ovulazione (la vedevo sempre), inizio ad avere caldo la notte, non vampate, ma un caldo diffuso, senza sudorazione. E me lo sento, di nuovo, che c'è qualcosa che non va.  E infatti: visita di programmazione, medico che non sa più come dirlo... endometrio sottile in fase luteale, nessun corpo luteo, tutto dorme. Mi dispiace, non so se riusciremo a partire come previsto col prossimo ciclo. Ma come dottore - dico io, ma in cuor mio già lo sapevo che c'era qualcosa che non andava - a ottobre e novembre 5 follicoli antrali, endometrio super a posto... cos'è successo? Signora, la sua condizione è grave da tempo... queste sono cose normali in casi come il suo. Vediamo cosa succede nei prossimi mesi, monitoriamo ogni inizio ciclo con eco+conta follicoli+FSH, e vediamo se c'è un mese buono. In quel caso, partiamo.

Ma io sono esausta, lo sono davvero con ogni cellula del mio corpo... non ne posso davvero più. Leggevo sul web dei miracoli di questa con FSH a 100 e poi una gravidanza, l'altra che ce l'ha fatta con la PMA, l'altra che era già in menopausa e poi è rimasta incinta naturalmente. Ma il mio miracolo, dov'è? Perché non sono mai nella parte giusta delle percentuali, ma sempre in quella negativa?

Scrivere era la mia terapia, lo è sempre stata, dalle prime crisi adolescenziali in poi. Scrivere per un po' è stato anche il mio lavoro. Ora ogni parola mi sembra inutile, superflua, perfino presuntuosa. Sei praticamente in menopausa, cosa vuoi leggere/scrivere/chiedere al mondo? Restatene buona, lì, nel tuo angolo, e basta. Ho 32 anni, cerco un figlio da 2, da 1 anno sono nel mondo della PMA. Sarò una pappamolle, certo, ma sono davvero stanca... mi sembra di lottare per nulla, corro per acchiappare un figlio che non si vuol fare acchiappare. A 32 anni mi aspettavo molto di diverso dalla vita. Mi aspettavo di avere già un paio di figli - lo dicevo sempre, a mio marito: li facciamo vicini, così si fanno compagnia. Sapevo bene quanto contano certe cose, io che ho quasi 10 anni di differenza da mio fratello - e una vita d'amore, con quel marito fantastico che mi ritrovo. Ho voluto troppo, forse? Eppure non ho mai voluto soldi, fama, successo... mi sono sempre impegnata molto, nello studio e nel lavoro, ho fatto volontariato, non ho mai esagerato, finendo negli eccessi, nemmeno da ragazza, quando è l'incoscienza a farla da padrone. Ho coltivato le mie piccole passioni, quello che mi rendeva felice, ho cercato di mantenere uno sguardo da bambina, per poter gioire delle piccole cose belle della vita. Eppure ora non riesco a gioire più di nulla, mi sembra di non poter più nemmeno amare, neanche quell'uomo fantastico che è mio marito. Se penso al futuro, mi vedo da sola, in un luogo lontano, via dalle domande, dalle pance delle amiche che crescono, e non capiscono perché mi sono dovuta allontanare, e mi danno della stramba, dell'egoista. Mi vedo alla ricerca di uno scopo, di nuovo, a più di 30 anni, come quando ne avevo 18 e non sapevo cosa ne sarebbe stato di me. Solo che allora avevo una vita davanti piena di possibilità, adesso vedo solo peso e dolore, e l'orologio che fa tic toc, e va avanti, e a me sembra di essere ferma.

Non so che senso abbia, scrivere qui. Uno sfogo? Sì, forse è solo quello. Risposte alle mie domande non ne arrivano mai, parole di incoraggiamento molto poche (e per quelle poche, ringrazio sempre!)... eppure c'è chi mi legge, e a chi mi legge mi sento solo di dare un consiglio. Leggete, informatevi... va bene. Poi però agite. Non aspettate, se vi trovate nella mia stessa situazione. Non credete a chi vi dice che "mese più o mese meno, non cambia niente". Non credete assolutamente a quei medici che vi diranno - oh, li troverete, lo so! Li abbiamo trovati tutte! - che no, a 28 anni non si può essere prossimi alla menopausa, che no, quel valore di FSH non significa nulla, che potete stare tranquille. Sono solo degli incompetenti, anche se si trovano in cliniche blasonate, anche se vi chiedono 150 euro a visita. E io ne ho trovati tanti, sia nel campo della ginecologia che dell'endocrinologia. Non fatevi spaventare dall'idea di rivolgervi a un centro per la fertilità, anche se siete giovani, magari ben lontane dall'idea di un figlio, perfino single. Io a 28 anni, al primo FSH alto, avevo anche chiamato un centro. Mi avevano parlato, telefonicamente, della possibilità di congelare gli ovociti. Terrore puro. Non l'ho fatto. Sarebbe servito? Non lo saprò mai, ma se tornassi indietro quella visita la farei. Mi avrebbero messo una paura folle, lo so, ma avrebbero avuto ragione. Forse avrei congelato, forse no, forse avrei guardato negli occhi quello che allora era solo un "ragazzo" fresco di incontro (e che oggi è il mio, purtroppo tristissimo, marito...), e gli avrei chiesto di fare la "pazzia" di avere un figlio, finché si era in tempo.

Se c'è una cosa che ha caratterizzato la mia storia, è la mancanza perenne di tempismo. Le ho sbagliate tutte, davvero. I sintomi c'erano, eppure li ho trascurati. Sì, è vero, i medici mi dicevano di stare tranquilla, e io li ho ascoltati. Eppure me lo sentivo, che stavano sbagliando. Avrei dovuto forzarmi a fare quella visita a un centro per la fertilità. E sì, lo dico: i miei genitori avrebbero dovuto insistere affinché la facessi, invece di dirmi che no, figurarsi, non era il caso. Avrebbero dovuto guidarmi, dall'alto della loro esperienza di vita, in questo percorso che mi terrorizzava, o almeno tenermi per mano. Avrei voluto sentirmi dire: chissenefrega delle tappe, chissenefrega di chi ci vorrebbe sposati, prima di aver figli, delle pressioni dei genitori... facciamolo, sto bambino facciamolo subito. Ma poi, certo, la responsabilità, alla fine, è mia. E con il peso di certi rimpianti dovrò conviverci per tutta la vita.

Vi mando un abbraccio... non ripetete i miei errori, se potete.




martedì 17 novembre 2015

Liste d'attesa

L'ospedale della mia città mi ha finalmente fatto sapere qualcosa riguardo i tempi d'attesa per un eventuale trattamento di PMA. Allora, ricapitolando: visita prenotata a FEBBRAIO, avvenuta lo scorso OTTOBRE. Lista d'attesa media per il trattamento: 1 anno. Alla prima visita chiedo se ci sono liste d'attesa abbreviate per i casi come il mio; mi dicono che dipende da caso a caso e che mi avrebbero fatto sapere.
Oggi finalmente mi contattano e mi dicono che no, non ci sono vie preferenziali per casi come il mio; hanno liste abbreviate solo per i casi di endometriosi grave o chi ha problematiche tumorali. Se una, come me, ha la sfiga di andare in menopausa precoce non per malattie o operazioni, si cucca un anno di lista d'attesa. "Però signora, io nella vostra posizione, sinceramente ve lo sconsiglio. Non potete aspettare tanto, cercate un ospedale con minori liste che vi prenda in carico". E snocciola una serie di ospedali di città limitrofe, a cui già avevo fatto riferimento a febbraio, e che mi avevano risposto dicendo che non prendevano in carico altri casi, avendo liste d'attesa di oltre un anno solo per la visita. Ok, dottoressa, ne sai meno di me... Grazie per averci provato, so che non è colpa tua, ma fa lo stesso...
Ma dico... che parametri sono quelli scelti da loro per le liste d'attesa? Non avrebbe più senso valutare caso per caso? Capisco che endometriosi gravi e altre malattie debbano avere la precedenza... ma perché non darla anche a chi, come me, a 32 anni rischia la menopausa precoce?
Stasera sono arrabbiata, perché qui mi sembra sempre tutto così difficile... non c'è nessuno che sappia aiutarti, orientarti, indicarti una strada, nemmeno chi lavora nel settore. Mi sento completamente abbandonata, e sto valutando sempre di più l'estero. Mi sento abbandonata anche dalla mia famiglia... oggi al telefono, mentre raccontavo a mia madre di questa assurdità delle liste d'attesa, di come abbia man mano perso fiducia, nel centro che mi ha seguita e che dovrebbe continuare a seguirmi, perché non mi ha consigliata bene (ne ho parlato qualche post fa), perché mi ha dato un protocollo senza senso, nel mio caso, e mi ha fatto sprecare un tentativo, e di come siamo tentati di rivolgerci da subito all'estero, lei mi ha liquidata con un "non penserete mica che andare in una clinica estera sia la panacea di tutti i mali, che vi garantisca un risultato? Credo che dobbiate mettere in conto che probabilmente non avrete mai figli". SBAM. Una travata in faccia assurda. Ero all'aperto, e per non scoppiare a piangere davanti a tutti, ho dovuto sbatterle giù il telefono e respirare a fondo... Ma come si fa a dire alla propria figlia, in questa situazione, una cosa del genere, in quel modo, per telefono? Lo so anche io che forse questo figlio non arriverà mai, è mesi che sento medici pessimisti dirmi di essere realista, che le possibilità sono pochissime. E io sono pessimista di natura... non c'è bisogno che si metta a infierire anche mia madre. So benissimo che l'estero non è una garanzia, ma se a me, per mille motivi, va di tentare, perché tu devi cazziarmi così? Se non hai parole di sostegno da dirmi, perché semplicemente non ti tieni per te i tuoi pensieri e mi liquidi, al massimo, con un "beh, valutate voi"...?
Poi ha provato a richiamarmi, ma non ce l'ho fatta a risponderle. Avevo paura di dire cose di cui mi sarei poi pentita... e poi ora non voglio parlare con nessuno. Vorrei solo andarmene lontano, non pensare a nulla per un po', non sentire gli sguardi curiosi della gente, quelle domande... vorrei non dover più dare spiegazioni a nessuno, sul perché quel giorno non posso lavorare, sul perché non posso accettare quel lavoro proprio a gennaio... vorrei diventare piccola piccola e sparire tra la folla. Essere lasciata in pace...

You forgot your grandmother’s scarf
As you walked away that day in the park
I watched you disappear into the city
Smaller and smaller you faded
That’s that

Say goodbye and don’t look back
So long to happy every after
You are my goodbye
Goodbye girl

(The Civil Wars - Goodbye girl)

giovedì 12 novembre 2015

L'epidemia delle pance

Non credo di essere l'unica, nel "fantastico" mondo dell'infertilità, a evitare in ogni modo qualsiasi occasione mi metta a contatto con coetanee (o più o meno tali) in gravidanza. E certo, si sa che quando cerchi di evitare una cosa, finisce che la noti più di quanto avresti fatto in tempi non sospetti. Tipo, se sei a dieta, ti rendi improvvisamente conto di quante gelaterie, quante pasticcerie ci siano nell'arco di 500 metri da casa tua. Ecco, credo che stia succedendo anche a me, ora, con le pance altrui. O forse è proprio che c'è una vera e propria epidemia di pance... non passa giorno senza che, su Facebook, compaia la foto di un'amica appanzata. Mistero dei misteri, finisce che vedo pure le foto delle amiche appanzate delle mie amiche, anche se non sono nel mio giro di contatti. Ogni volta che un'amica comunica la gravidanza, finisco con l'oscurare il suo profilo. Mica la cancello... ma non posso proprio reggere la fotocronaca delle ecografie, delle foto mensili con maglia alzata, per far vedere quanto cresce... Finirà che le troverò in giro col pupo e davanti alla mia faccia stranita (oddio, ha già partorito?) mi diranno "ma come, non lo sapevi? e sì che ho pubblicato ogni ecografia su Facebook!"... Che poi - e qui non è la freudiana invidia di panza a parlare... - tutta questa mania di condividere tutto sui social non la capisco, soprattutto un momento così intimo. Non dico certo di non pubblicare foto in gravidanza, assolutamente! Ma di non ostentare in quel modo... quello sì. E non vale ovviamente solo per la gravidanza... so tutto delle mie ex compagne del liceo che non vedo da 10 anni. So quanti figli hanno, se sono sposate, divorziate, risposate, che lavoro fanno, dove vanno in vacanza e a fare la spesa, quanto spendono in shopping in un pomeriggio... booooooh!
A volte penso che dovrei togliermi dai social. Mi fa soffrire, vedere la vita "perfetta" delle quasi mamme... mi fa sentire ancora di più che il tempo sta scorrendo, che qui siamo ancora in due. Però in qualche modo, avendo allontanato molte amicizie in carne ed ossa, a cui non ho voluto, non ho proprio potuto spiegare cosa stiamo vivendo, la vetrina di Facebook mi fa rimanere in contatto con il mondo esterno, per quanto in una versione ovattata e un po' "rielaborata". Penso che eliminare anche questo, mi porterebbe a esiliarmi davvero troppo. Fortuna che si può smettere di vedere i post degli amici... amiche appanzate, mi dispiace, ma ho proprio bisogno di oscurarvi... spero di potervi togliere dalla "censura" presto, perché sarò entrata nel vostro fantastico mondo, o perché avrò accettato il mio destino di "non-mamma" con serenità. Ma per ora, benedico la possibilità di oscurarvi, e di oscurare un pochino a me stessa questo immenso dolore.

sabato 7 novembre 2015

Come proteggere la propria fertilità

Ho trovato questo interessante articolo (in english, of course!), in cui si parla dei meccanismi che portano all'invecchiamento della riserva ovarica, di quali spie indicano che sta accadendo e di che cosa si può fare per rallentarlo. Molte informazioni mi erano già note, ma penso valga la pena condividere la conoscenza... Tra le cose consigliate, il massaggio addominale, che ossigena gli organi, e gli impacchi di olio di ricino (castor oil, in inglese, che nulla ha a che fare coi poveri castori!), due cose che sto sperimentando e che, oltre a fare bene (non avevo la pancia così piatta e sgonfia da anni!), sono pure piacevoli... Una volta tanto, qualcosa di rilassante in questo sfiancante cammino nell'infertilità!

Aggiungo l'abstract di uno studio che parla di come la melatonina, in quanto antiossidante, aiuti a migliorare la qualità ovocitaria e ad aumentare la percentuale di fertilizzazione. Si parla di 3mg al giorno, e vitamina E (600mg/giorno). La melatonina in realtà la assumo da un po', perché avevo letto che poteva far bene in questo senso, ma non sapevo nello specifico in che modo... quindi sono contenta di aver trovato lo studio che ne parla!

E' una "guerra"... bisogna mettere su un piccolo "esercito" di accorgimenti per non uscirne completamente sconfitte!

venerdì 6 novembre 2015

E se andassimo direttamente all'estero?

Sono reduce da un paio di giorni infernali, sono stata poco bene e in qualche modo ho dovuto portare avanti lo stesso il lavoro... Oggi sono sfatta, fortuna che è venerdì, anche se temo di dover lavorare anche nel fine settimana, per poter recuperare.

In questi giorni in cui mi sono dovuta concedere del riposo extra, ho bazzicato in parecchi forum sull'infertilità, e ho trovato un paio di casi simili al mio (scarsa riserva ovarica, addirittura una ragazza con scarsa riserva ovarica+problemi maschili, proprio come noi). Mi sono sentita meno "sola", meno "aliena" nella particolarità del mio problema... ma anche tanto triste e arrabbiata, perché i nostri percorsi sono, nella maggior parte dei casi, sovrapponibili. La ginecologa "standard" che per minimo un anno ti ripete di star tranquilla, che non c'è nulla che non vada, poi la "corsa" ai centri di fertilità, le mille telefonate per capire dove andare per non aspettare un anno solo per la prima visita, visto che le nostre ovaie hanno i giorni contati, gli spostamenti fuori regione. Analisi superficiali, la spinta, già da subito, verso l'eterologa, il pessimismo costante di chi ti segue, l'incapacità di seguirti e consigliarti perché sei un caso strano (e sì, col senno di poi, lo ammetto: sono molto arrabbiata con chi mi ha seguita per la prima ICSI, perché avrebbe dovuto consigliarmi di interrompere la stimolazione e di riprovare dopo qualche mese. Invece mi ha terrorizzata, dicendo che mai e poi mai mi avrebbero fatto riprovare e quindi bisognava giocarsi il tutto per tutto... salvo poi farmi dire da una collega che volevano farci riprovare, con un protocollo diverso. Solo che io intanto ho buttato via un tentativo dei 3 che la mia Regione mi passa).
Poi vai all'estero, e si apre un mondo completamente diverso. E non è solo perché si tratta di cliniche a pagamento (per noi, perché per i pazienti del loro Paese sono comprese nel SSN o comunque coperte da assicurazione)... è che sono appassionati del loro lavoro, ci credono, ti spronano, si fermano a pensare, a riflettere sul tuo caso, non ti fanno sentire abbandonata, né una povera pazza che non riesce a rassegnarsi all'evidenza. E poi hanno laboratori all'avanguardia, usano tutte le tecniche possibili adatte al caso (la PICSI, per esempio, nel nostro caso, visto il problema maschile, potrebbe essere utile. In Italia nessuno ce l'ha proposta, nemmeno nella clinica privata in cui abbiamo fatto una visita).
All'idea di riprendere, tra un paio di mesi, il pellegrinaggio di visite, monitoraggi, le alzatacce in treno per andare da chi mi ha trattata con così tanta superficialità, mi sento sinceramente male. Davvero. Infatti sto rimandando... avrei dovuto fare il tentativo questo mese, ma ho deciso di rimandarlo, in primis per consentire al massaggio Maya di fare il proprio lavoro, ma anche perché ho bisogno di raccogliere ancora un po' le forze, prima di affrontare tutto di nuovo.
Eppure, da un po' mi balena in testa questa idea: perché non andare direttamente all'estero, per il prossimo tentativo? Sì, c'è la questione economica, sì, c'è il fatto che dovrei trasferirmi per una decina di giorni almeno... però mi chiedo se abbia senso restare in Italia solo per una questione economica e di "comodità" (mica tanta poi, visto che mi sparo 200 Km solo per fare i monitoraggi), e non per una questione di FIDUCIA.

Sono in fase di riflessione, e avrei bisogno di parlarne con qualcuno, e il qualcuno "eletto" sarebbe ovviamente mio marito. Che in queste settimane, però, è super preso dal lavoro e fa orari indicibili... e poi so già che mi appoggerebbe in qualsiasi decisione, il che è molto molto bello, ma a volte "blocca" il dialogo. "Amore, e se andassimo all'estero?". Risposta: "Per me va benissimo!". "Amore, e se rimanessimo in Italia?". Risposta: "Come ti senti tu, amore". Ecco... in questo momento mi servirebbe un confronto più articolato... Vabbè, c'è tempo... ci rifletteremo su!

lunedì 2 novembre 2015

Scarsa riserva ovarica e problemi di circolazione utero-ovaie

Sto provando sulla mia pelle quali immensi problemi può comportare avere una cattiva circolazione nella zona pelvica. Ora sto lavorando, con buoni risultati, su questo aspetto, e nel frattempo mi sto documentando leggendo materiale per lo più in inglese. Poco fa mi sono imbattuta in questa discussione su un sito che amo molto frequentare, fertilethoughts.com. Lo bazzico da tempo, perché contiene molti topics sul problema dell'FSH alto/AMH basso in età in cui di solito si è fertili... e ci sono molte storie positive. 
Riassumendo, la ragazza che ha iniziato il post che ho condiviso, si è fatta questa teoria, e cioè che una scarsa riserva ovarica possa essere causata dallo scarso afflusso del sangue nelle ovaie, e porta a testimonianza uno studio fatto in questo senso. Ecco come esordisce nel post:

"High FSH is an all too common problem in women having difficulty conceiving, and not just in over 40 women. It is always treated by RE's as a fertility "death sentence". I have been told several times by two different RE's that I should consider donor eggs. My antral follicle count was also very low. (But I've been researching this topic a lot lately. And I have a new theory about the cause of premature ovarian failure (POF) or early menopause. Poor blood flow to the ovaries. Could it really be that simple? I think so. And here's why". 


Ovviamente questa non è la sola possibile causa di scarsa riserva ovarica, aggiungo io, ma è una delle possibili, che, in base alla mia esperienza e a quella di molte donne che raccontano la propria sui forum e sui propri blog, non è particolarmente indagata dai medici, di solito.